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I GIARDINI

I giardini della Villa

un incantevole scenario naturale nella città di Milano

I GIARDINI ALL'ITALIANA

Il giardino frontale all’italiana è frutto della sistemazione, negli anni 60 del Novecento, per tentare di ridare vita agli splendidi giardini che un tempo ornavano la dimora settecentesca.

Nel tentativo di creare un ambiente in cui arte e cultura potessero fondersi e manifestarsi,  il giardino frontale è abbellito da bossi, modellati attraverso l’uso dell’ars topiaria, da fontane e giochi d’acqua che si armonizzano con il gruppo scultoreo settecentesco originario, composto da dieci statue allegoriche in pietra arenaria lombarda che raffigurano probabilmente le Quattro Stagioni, la Danza, la Ricchezza, la Vanità, Diana, Leda e la Sorgente.

A delimitare la proprietà c’è la bellissima cancellata in ferro, ottenuta dal Comune di Milano e proveniente da Villa Litta ad Affori, posta all’ingresso del complesso in sostituzione della cancellata originaria andata perduta.

Il disegno complessivo permise di mettere in dialogo l’involucro settecentesco con il contenuto contemporaneo, una realizzazione armonica che potesse far tornare l’edificio ad essere «Villa di delizie in terra di Niguarda».

Villa Clerici, ripresa dall’alto

IL GIARDINO RETROSTANTE

A subire maggiori mutamenti fu il giardino posteriore che, con l’intento di abbellire e decorare lo spazio, venne decorato con colonne, capitelli, lesene, pilastri, balconate provenienti da palazzi distrutti dai bombardamenti della guerra o demoliti per far posto ad una città in continua trasformazione. Il progetto prevedeva la commistione di architetture in pietra con muri composti da soli alberi: il giardino avrebbe dovuto essere un insieme di scenografie, racchiuse da cipressi.

Come ulteriore decorazione dispose, tra le colonne, statue dal gusto antico. Tra queste spicca una statua recuperata dalla zona dei navigli: il Nemopuceno. La statua, originariamente, faceva da guardia al ponte sul naviglio all’angolo tra Corso di porta Romana e via Santa Sofia e, a seguito ai bombardamenti della città, finì nel letto del fiume. Riportata alla luce, venne portata a Villa Clerici e, in accordo con l’antica posizione e il suo significato iconografico, fu posta su una fontana, sul lato destro del giardino, sormontata da un ponticello.

Qui, tra gli alberi e le sculture degli artisti contemporanei, vennero creati due bellissimi teatri, costruiti rispettando gli impianti dei teatri antichi e ideati per restituire allo spazio la dignità e grandiosità di un tempo.

Villa Clerici, ripresa dall’alto